Mezza di Lecco. La crisi del 17° chilometro.

Domenica 4 Marzo 2018. Come da programma mi alzo alle 5,50 dopo aver fatto la misurazione quotidiana con “Superop”, prendo i farmaci con acqua calda e limone, preparo un toast e mi vesto, il ritrovo è previsto alle 6,30 in palestra. La nottata, come mi capita sempre prima di una gara, non è delle migliori: sarà la carica agonistica, l’impazienza o l’emozione, ma  il sonno è poco e i risvegli molti.

Tra l’altro, non è un periodo di gran forma. Fatico troppo in qualsiasi specialità, nuoto corsa o bici, ho il polpaccio sinistro dolente da due giorni e un leggero mal di schiena. E soprattutto, la motivazione è bassa e non capisco come mai.  Se fossi solo rinuncerei subito, ma per fortuna il gruppo di triathleti, Alberto, Stefano, Antonio e la agguerrita Laura mi aspettano.

Quindi, si parte!

Però, dai, sono arrivato in fondo. Le gambe giravano abbastanza bene, ho fatto gran parte del percorso in zona FC 3/4 senza dolori ne’ fastidi, ma la velocità era piuttosto bassa, min 5.40/Km. Mi sono trovato nelle retrovie per tutta la seconda parte della gara, in questo periodo i partecipanti sono pochi e ben allenati mentre io sono in una fase di carico e la corsa non è la mia specialità preferita (quante scuse sto prendendo!!!).

Al 17° km, ripassando per la seconda volta sul traguardo, avevo deciso di ritirarmi e mi sono fermato. Non appena Alberto, il coach, mi ha visto, mi ha spedito con decisione a finire la gara, per onorare il pettorale, i miei compagni di allenamento e le persone che credono in me. Sono ripartito, e praticamente sono arrivato che la musica era finita, ahahah.

Quindi ringrazio Alberto se ho finito i miei 21,079 e ho evitato il mio primo ritiro! E, per oggi, è già qualcosa.

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