Il Manifesto del Parkinson: la malattia spiegata non dai libri, ma da chi ce l’ha. Parte 2

James Parkinson

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che diede il suo nome a questa malattia, la descrisse più di 200 anni fa. Ma ancora oggi ci mancano dati affidabili sulla diffusione e le cause scatenanti.

Dopamina

Sappiamo che i sintomi sono la diretta conseguenza di un deficit della produzione di dopamina dovuta alla degenerazione di neuroni di un area del cervello chiamata sostanza nigra. Le informazioni che si trovano sul web sull’eta media dell’esordio e sui modi per affrontarlo sono molte, discordanti e spesso confuse.

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Alimentazione e stile di vita

Con certezza possiamo dire che se rispettiamo il nostro corpo con uno stile di vita sano, evitando eccessi e vizi, facciamo un allenamento quotidiano adatto alle nostre possibilità, lo nutriamo in modo corretto e adeguato al nostro fabbisogno energetico, potremo, anche grazie ai farmaci, combattere al meglio i sintomi e rallentare più possibile l’avanzamento della malattia.

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Il Manifesto del Parkinson

Le informazioni che riportiamo di seguito, aggiornate al 2020, come precisato nella prima parte  del Manifesto pubblicata a gennaio 2020 sono testimonianze dirette di pazienti raccolte da un team di neurologi, associazioni di pazienti e attraverso i social.

Ci raccontano cosa hanno compreso della malattia attraverso i colloqui con i medici, leggendo articoli sulla carta stampata e su internet, condividendo informazioni e partecipando ai convegni.
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Nella terza parte del Manifesto del Parkinson vedremo quali sono i comportamenti migliori per affrontarlo, quali quelli da evitare e alcuni consigli sull’utilizzo dei farmaci.

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