Sempre insieme, dall’alba al tramonto.

“Bike riding for Parkinson Italy 2021” (parte seconda)

Abbiamo condiviso tutto, ogni giorno, dallo stretching della mattina, a Pavia lo abbiamo fatto in un aiuola su una rotatoria, alla polvere delle strade bianche, al temporale che ci ha inseguito per un pomeriggio ma che il nostro protettore Davide Lot, da lassù, ha sapientemente diretto per farci dare solo una rinfrescata. Festicciole di compleanno a sorpresa, sfide a ping pong, musica, canti e balli, il bacio all’arrivo nella loro terra dei veneti Stefano e Davide. Ci siamo accomodati affamati in tavolate lunghissime di ciclisti e motociclisti, abbiamo sorriso ai momenti scherzosi dei nostri giovani che quest’anno hanno aggiunto simpatia e giocosità.

Chi siamo noi? E Toi, Toi, Toi.

Abbiamo acceso il colore e mosso l’energia di tutti i luoghi dove siamo stati, da Torino a Venezia con il rosa delle nostre maglie e con gli slogan che usavamo per caricarci: Chi siamo noi? I PARKINSONAUTI e TOI TOI TOI, importato dall’Olanda dalla nostra Stella Cometa Samantha Vizentin.

Chi conosce la nostra malattia sa’ che verso sera, spesso, le nostre batterie sono scariche e l’energia latita, ma in quei giorni, anche grazie alla forza del gruppo, e questo è uno degli aspetti più sorprendenti, il Parkinson lo abbiamo battuto insieme, riuscendo a scovare riserve dove mai le avevamo cercate. Confesso che, a volte dove capitava, abbiamo rubato momenti di riposo al ritmo serrato del programma giornaliero.

Un gruppo forte e unito

Ogni anno le dinamiche che si sviluppano nel gruppo sono nuove e sorprendenti. Abbiamo superato le difficoltà e la fatica, e vi garantisco che, anche se sono passate via come se niente fosse, ne abbiamo incontrate, ma non ci siamo fatti fermare da nulla, anzi ogni ostacolo ci ha rinforzati ed uniti.

Questo aspetto del viaggio come metafora della vita, ha generato in ognuno di noi nuove certezze e convinzioni, fornendoci nuovi strumenti e strategie per affrontare al meglio il viaggio personale in compagnia del nostro ospite. Sono certo che da oggi sapremo utilizzare quel patrimonio di esperienze, ogni volta che ne avremo bisogno.

A tavola niente telefonino?

Le condivisioni vissute durante la cena, che ho voluto stimolare, vincendo la timidezza, la riservatezza e la resistenza a parlare in pubblico con un microfono in mano. Nonostante la stanchezza, gli occhi di qualcuno che si chiudevano e qualche atteggiamento ostile, quando a inizio della cena requisivo ad ognuno il telefonino, hanno fatto emergere personalità ed emozioni, creando il miglior terreno per la nascita di nuove amicizie e di un gruppo, che ha saputo integrare da subito i nuovi arrivati e pur raddoppiando nei numeri si è strutturato forte e unito.

Milano e Piazza Duomo

Entrare a Piazza Duomo a Milano è stato emozionante tanto quanto lo scorso anno Piazza S. Pietro a Roma, due ricordi limpidi e caldi esattamente come il sole che ci ha accolti in entrambe le occasioni. Siamo entrati nel centro di Cremona, Casale Monferrato, Modena, Ferrara e siamo tornati a Pavia in Piazza Castello, esattamente dove lo scorso anno avevamo dato il via alla Bike riding 2020.

Una striscia rosa da paura.

Per me è stato particolarmente emozionante il trasferimento del primo giorno a Torino, dall’albergo al Parco del Valentino dove era prevista la partenza. Più volte avevo immaginato il gruppo di maglie rosa muoversi davanti a me, era facile, avendo negli occhi ancora le immagini dello sorso anno, ma quando siamo partiti la prima volta dall’albergo, ho capito che 25 erano molti più del doppio dei 12 e al primo semaforo credo di esserci arrivato in apnea, poi vederli allungarsi sui viali alberati della città dei Savoia mi ha aperto il cuore e ho ricominciato a respirare.

100 km. al giorno

Alcuni di noi che hanno cominciato ad andare in bicicletta da qualche mese, nei primi giorni, pensando di non essere abbastanza allenati avevano scelto di alternare mezze giornate in bicicletta e mezze in camper. Ma poi, motivati e rassicurati dal fatto di essere in gruppo, e dal non volersi perdere nemmeno un metro della nostra avventura, hanno rotto gli indugi spostando i loro limiti con la forza di volontà e hanno pedalato anche per 100 km. al giorno.

Scoprirete chi sono questi campioni di determinazione e tante altre curiosità, nelle interviste del giovedi sera.

Giulio e Silvano

Una menzione particolare la dedico ai miei amici e componenti del direttivo del Comitato Italiano Associazioni Parkinson. il Presidente, Giulio Maldacea, 49 anni e 16 di malattia con 2 interventi alla schiena, e il Segretario, Silvano Chiartano 72 anni, 16 anni di Parkinson sulle spalle e diverse altre difficoltà, che sono stati con noi per una tappa il primo e due il secondo, raggiungendo anche loro traguardi mai raggiunti e impensabili. Sentiremo anche loro nelle interviste del giovedi.

Continua con la terza e ultima parte la prossima settimana.

Qui trovi la prima parte: Viaggiare insieme mano nella mano

Amici, sostenitori e sponsor.

Intanto voglio ringraziare: soci, amici, sostenitori e sponsor, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile. Grazie a loro, abbiamo potuto sostenere tutte le spese della carovana rosa, chiedendo ai parkinsonauti solo la quota di adesione annuale all’Associazione e una caparra di conferma della loro partecipazione.

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