Formare la squadra che lavorerà con me al progetto è stato facile, posso anzi dire che si son auto scelti, perchè solo dopo averne parlato con loro che non solo ho capito che si poteva, ma si doveva fare!
Chi Sono? Angelo Ghidotti, Dario Daddo Nardone, dr. Enrico Alfonsi e Dott. Alberto Duilio Schivardi, Daniela Belotti, la mia Famiglia, i miei Genitori e tutti i miei Amici
Angelo (Gil) Ghidotti, Palazzolo
Direttore creativo agenzia Wpp Health & Wellness Milano – Docente di Metodologie Creative per la Comunicazione all’Università Cattolica Milano
Ho chiesto a mio fratello Gil, che di fatto è colui che vede i testi prima della pubblicazione, di scrivere direttamente la sua scheda di presentazione, almeno risparmiamo un po’ di giri di bozze :-).
Stefano lo conosco da una vita, è come un fratello per me. Anzi, è proprio mio fratello. Anche se io vorrei chiedere il controllo del DNA visto che lui è alto, biondo con gli occhi azzurri e non ha perso un capello. Tra l’altro fa tutti gli sport meglio di me, forse dai, col tennis quasi siamo lì, anzi adesso lo batterei, ma per fortuna ha smesso per dedicarsi alla corsa e al triathlon.
Anche se siamo stati sempre piuttosto vicini, visto che io abito sopra di lui (lui fa casino quando pulisce la stufa io quando suono il piano), questa storia del Parkinson e Triathlon ci ha avvicinato ancora di più.
E ne sono contento. Perché posso usare alcune delle mie conoscenze per aiutarlo in questo progetto, in cui sta mettendo tantissimo impegno ed energia, come scrivere, rivedere alcuni pezzi, farci venire delle idee, fargli fare qualche logo dai grafici in agenzia e dare un’occhiata alle iniziative di comunicazione. Robette così.
Niente di faticoso, le cose dure le fa lui. Tipo alzarsi la mattina presto a correre, caricare e scaricare le bici, riempire la macchina con il gazebo le magliette i palloncini, coinvolgere la famiglia nelle gare. E tutto il resto.
E dargli dei consigli da fratello un po’ più grande, sapendo perfettamente che non li seguirà.
#Daddocè! Dario Nardone, con la sua inesauribile energia e la sua capacità di comunicare, da oggi è con noi.
#Daddocè! Dario ‘Daddo’ Nardone, Ironman, triathleta, speaker, giornalista e mental coach Ekis da oggi è responsabile stampa di Parkinson&Triathlon.blog.
Dario è stato direttore di Triathlete per molti anni, fondatore e direttore responsabile di Fcz Mondotriathlon, il più importante portale di triathlon in Italia, ideatore e responsabile della manifestazione annuale Galà del Triathlon: l’endurance scorre nelle sue vene e fa parte della sua vita, sportiva e lavorativa, dal 1995. Pronto con il pettorale, è un Ironman, con il microfono o dietro il suo portatile, sui campi gara in Italia e in giro per il mondo. Desiderio, Decisione, Dedizione. D come Daddo. Fino in fondo #daddocè! #ioTRIamo
Nei giorni scorsi mi sono entusiasmato e vi ho raccontato di ciò che sorprendentemente mi stava accadendo e delle importanti aziende che avevano deciso di supportare il mio progetto. I loro nomi li trovate tra i partner tecnici e i compagni di viaggio, ognuno di questi contatti si è sviluppato grazie a persone sensibili alla mia storia che mi hanno creato il ponte per arrivare all’aziende. Grazie a Beppe, Luca, Roberto, Massimo.
Denominatore comune di tutte queste storie è stato Dario “Daddo” Nardone, che nel mondo del triathlon è un punto di riferimento, conosciuto e apprezzato da tutti per le sue doti di speaker e giornalista ma soprattutto per la sua generosità d’animo, simpatia e capacità comunicative. Da quando lo conosco ogni volta che ho scritto una lettera di proposta di collaborazione a un’azienda, e con il suo permesso, ho potuto spendere il suo nome le porte si sono aperte immediatamente.
L’ho conosciuto casualmente grazie a ‘Google Alert’; aveva ricevuto un messaggio da questo sistema, che lo avvisa quando vengono pubblicati contenuti relativi al triathlon, in seguito alla pubblicazione di un mio articolo. Mi ha contattato attraverso Facebook, ci siamo sentiti per telefono e sono bastate poche parole per capire che sarebbe nata un ottima collaborazione e una sincera amicizia. Da quando l’ho conosciuto la mia strada è segnata, come per Pollicino, da piccoli sassolini posti uno dopo l’altro che contrassegnano obiettivi raggiunti e indicano quelli da inseguire. Ogni volta che gli parlo di qualche nuova mia idea aggiunge benzina nel motore e mi fa spingere forte sull’acceleratore, si siede al posto del navigatore e mi dà le note di percorso.
Con lui nella squadra il progetto ha di nuovo acquistato forza, stiamo lavorando su due obiettivi molto importanti, vi racconterò tutto appena saranno raggiunti.
Il Neurologo dott.Enrico Alfonsi.Enrico ha un corposo curriculum clinico e accademico.Specialista in Neurologia, Responsabile di ‘Elettromiografia clinica e Patologie del Sistema Nervoso Periferico’ dell’Istituto Neurologico Nazionale, IRCCS Fondazione ‘Casimiro Mondino’ di Pavia, Docente alle Scuole Specializzazione in Neurologia, Neurofisiopatologia e Laurea Tecnici di Neurofisiopatologia e Terapisti Riabilitazione dell’Età Evolutiva, Università degli Studi di Pavia
Forse vi ricorderete qualche tempo fa, più o meno un paio di settimane dopo la fondazione dell’ Associazione Parkinson & Sport, sul mio profilo facebook chiedevo aiuto qualcuno che avesse familiarità con wordPress, il software che utilizzo per il mio blog, qualcuno che fosse abbastanza abile in campo informatico.
Alcuni amici mi hanno dato delle indicazioni preziose, Daniela, la passionista, palazzolese come me, ha abbracciato con gioia il mio progetto e con il suo entusiasmo e la sue capacità si è resa disponibile ad aiutarmi personalmente , sacrificando parte del suo tempo libero e di quello che dedica ai suoi figli, da due mesi ci incontriamo settimanalmente per mettere un po’ di ordine nelle scartoffie riguardanti l’associazione.
Voglio innanzitutto ringraziarla con tutto il cuore, da allora mi sta aiutando, meno male che c’è lei altrimenti sarei finito, lascio che sia lei a raccontarsi.
Ciao! Sono Daniela. Inizio da una citazione, che ho tratto da un sito che utilizzo molto per la mia attività imprenditoriale.
‘Hai mai avuto così tanto entusiasmo per qualcosa da avvertire un fuoco dentro, così tanto da sfruttare questa continua ossessione e usarla per entrare in azione e andare avanti? Se è così, puoi essere chiamato “passionista”!
Ma un attimo, mi presento. Da ragazzina ero un’appassionata della pallavolo (ho fatto parte della polisportiva Palazzolese nei suoi anni d’oro, direi). Ex sportiva, molto ex, ma da ora in avanti vedremo, magari re-infilo una tuta.
Amo la musica, da sempre, la amo tanto, tutta – almeno finché non diventa rumore. Non la conosco molto, ma la sento con la pancia. E considero il canto un’altra mia forma di comunicazione: avete presente la luce che entra in un prisma e la divide nello spettro di colori dell’arcobaleno? Ecco, per me il canto è questo, ma avviene al contrario, io prendo ogni mia singola emozione quotidiana e la trasformo in un unico fascio attraverso la mia voce. L’esperienza fatta nel tempo, attraverso il feedback del pubblico, mi ha portato a scoprire che anche chi ascolta riceve del mio canto dei colori: può essere solo uno, o diversi, o tutti, in base ai canali che ha aperto e la disponibilità a ricevere.
Sono appassionata alla mia famiglia, che ho costruito molto presto. Ho un figlio, Davide, che ho messo al mondo quando non avevo ancora compiuto 23 anni e una figlia, Claudia, nata quando di anni ne avevo 26 e mezzo. Ce l’ho messa tutta per essere una buona mamma: un giorno saranno loro a tirare le somme e a rispondere a riguardo, io posso solo dirvi che li amo con tutta l’anima. Adoro pensare che tra qualche anno sarò nonna: una nonna sprint, giovane e soprattutto giovanile! Anche perché dopo tanti, tantissimi acciacchi dovuti ai miei errori – ignoranza, incoscienza, dolo, alimentare e non solo – ho trovato una buona salute da un paio d’anni, e mi sembra di aver rallentato l’avanzare dell’età.
Non sono mai stata – ehi, precorro i tempi! – appassionata del posto fisso. Ho accumulato molta esperienza lavorativa, in svariate aziende, ma lo considero un bene. Ho una visione piuttosto completa del lavoro. L’ultima esperienza è stata come dental manager (che nome orrendo), responsabile di una clinica dentale. Io preferisco definirmi una “consulente”, una persona che “ti ascolta”. Sono convinta di essere diventata negli anni una donna “attenta”. Ho amplificato ciò che era una mia qualità naturale: l’ascolto degli altri e la comprensione, in una parola l’empatia.
Qualità che trovo efficace nella mia attività auto-imprenditoriale: collaboro con una azienda seria, da 60 anni presente sul mercato e che niente ha a che fare con altri network di recente costituzione. Quando scopri che attraverso l’ascolto, puoi aiutare te stesso aiutando gli altri, beh, per me non c’è soddisfazione maggiore al mondo!
Ecco, dopo aver vissuto un buon pezzo del mio cammino, e avendo fatto molto, ho preso coscienza di me, dei miei limiti – che provo comunque a superare ogni giorno – e dei miei pregi. Sono consapevole di quanto il mio tempo sia prezioso, e non lo spreco più per persone, situazioni, aziende che non capiscano questo valore. Ecco perché il mio sì all’appello di Stefano, quando su Facebook cercava un aiuto per la nuova associazione da lui ideata e creata, Parkinson & Sport, è stato meditato ma non troppo a lungo.
Sapete il perché? Perché pur avendo vissuti completamente diversi io e Stefano, l’ho compreso, ho percepito il suo fuoco e ho capito che lui era uno come me: un passionista!! Lui che ha trasformato un problema in un’opportunità, che ha ribaltato la vita che aveva creato acquisendo una “resilienza” come pochi hanno, che non perde l’entusiasmo anche se le giornate possono essere sfiancanti per i numerosi impegni lavorativi ed extra lavorativi, sempre in compagnia della malattia.
Ho poco tempo? Sì. Ma quel poco lo dedico a chi merita.Ah, a proposito: io sono certa che Stefano stia cercando altri passionisti che lo affianchino in questa esperienza, ma sono altrettanto certa che sarà in grado di formare e fare uscire, grazie alle sue doti di coach, il passionista che c’è in voi! Quindi non aspettate…NOI SIAMO QUI.
Sono tra le altre cose le persone a cui voglio più bene nella mia vita, grazie.
Carissimo Stefano
Sono molto contento di poter seguire il tuo percorso clinico ed umano che con questi presupposti ha le prerogative per diventare un esempio di equilibrio e serenità nell’affrontare questo tipo di patologia.
Bene.. allora l’avventura inizia e continuerà con leggerezza e serenità anche con l’aiuto del Personale medico e riabilitativo-sportivo che hai scelto. Sappi che io ed mio Istituto saremo sempre presente e ti supporteremo in ogni tua richiesta.
Un abbraccio
Alberto Duilio Schivardi Lo chiamo ‘iron coach’ non solo perché ha la certificazione come preparatore di atleti che vogliono affrontare l’iron man, ma anche perché mi sta aiutando a fare diventare di ferro la mia volontà. Come? Ecco quattro domande sulla nostra collaborazione.
Chi è.
Alberto Duilio Schivardi è nato il 28 febbraio del 1980 a Saronno. Ha una Laurea Magistrale in Scienze motorie e Sport, e nella vita fa: Endurance Coach con specializzazione triathlon, istruttore triathlon FITRI e Ironman Coach certificato. E’ titolare del centro di preparazione Anima Sportiva allo Stato Puro – AS2Ol.