IL MIO PRIMO IRONMAN DA SPETTATORE – PER ORA!

IRONMAN, il grande sogno di ogni triathleta.

Per la prima volta ho assistito dal vivo a questa gara mitica che è diventata un format diffuso internazionalmente. A Cervia c’erano 6000 atleti da tutto il mondo. 16 ore il limite massimo, dalla mattina alla sera SENZA FARSI FERMARE! Il concetto è sempre quello, se hai un obiettivo da raggiungere troverai le risorse per ottenerlo anche quando è immenso come questo.

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Ironman Italy Emilia-Romagna

Sabato era il giorno degli uomini di ferro:  3200 iscritti, ognuno con una motivazione diversa, tanto forte da arrivare in fondo a un viaggio dentro loro stessi. Una gara che si svolge in mezzo a migliaia di tifosi ma che si vince da soli, resistendo a tutto, freddo, caldo, fame, sete, stanchezza, vesciche, crampi, acido lattico e soprattutto uno, la voglia di fermarsi.

Sono stato tutto il giorno a guardare, tifare e incoraggiare persone assolutamente diverse tra loro, alcune veramente lontanissime dal concetto di atleta, che decidono di affrontare questa sfida con se stessi. Alla fine la vincono (quasi) tutti, alcuni veramente contro ogni logica.

I professionisti escono dall’acqua in 45/50 minuti, completano la frazione di bicicletta in 4/5 ore alla media di 45 km. e, cosa da non credere, corrono la maratona tra le 2 ore e 45 e 3 ore e 15: il vincitore ha concluso la sua gara in 7 ore e 46.

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Alle 15, tra musica a tutto volume e due ali di folla festante, con gli arrivi dei primi è iniziata la parata sulla magica finish line, un tappeto rosso lungo 500 metri, che si conclude sotto un arco dove spicca il nome dell’atleta e il tempo impiegato e dove sentirai la famosa frase:

You are an Ironman!

Gli atleti non professionisti hanno messo alla prova sì il loro fisico, ma sopratutto la mente, per un intera giornata, dalle 7,30 alle 23,30 nuotando 3,8m km. in mare, pedalando 180 km. per le campagne di Cervia e dintorni, per finire correndo una maratona, 42,195 km. tra gli applausi di amici e sconosciuti che incitavano tutti allo stesso modo.

Vivere una intera giornata dalla colazione delle 6,30 fino alla camomilla delle 24, mentre intorno a te stanno dando tutto oltre 3000 persone impegnate in una prova durissima, dà l’idea di quanto sia infinita. A fine giornata, io che ho solo assistito, ero stanchissimo. Ma al loro arrivo, salvo pochi casi, la felicità stampata sul viso ti fa venire voglia di farlo subito.

Alex Zanardi

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Tra gli altri spiccava Alex Zanardi, un superuomo con delle capacità riconosciute da chiunque, che già lo scorso anno proprio su questo percorso, particolarmente adatto perchè senza dislivello, sia in bicicletta che nella corsa, aveva fatto segnare il record mondiale per atleti paralimpici, che ha migliorato quest’anno di 35 secondi, fermando il cronometro dopo 8 ore 25 minuti e 30 secondi. Non contento, dopo la gara di sabato nella long distance, domenica alle 12 si è presentato alla partenza anche del 70.3, esattamente mezzo Ironman che ha concluso in 4 ore e 31 minuti.

Aldo Rock

Ad un certo punto della serata ho dovuto cedere e con molto dispiacere andare a dormire, mi sono perso l’arrivo di alcuni amici, Alberto Belli, che sarà con me alla New York City Marathon e il grande Max Vianello, perso proprio per un minuto, li avevo incitati deurante i passaggi della maratona. Per qualche minuto mi sono perso anche Aldo Rock, che quest’anno ha dato prova di essere ancora in grado di stare entro il tempo massimo, anche se non si allena mai, come dice Linus.

Perché il giorno dopo, sarebbe toccato a me NON FARMI FERMARE. (continua!)