STORICO GARE

Qui ho raccolto le foto ricordo e i diplomi che riportano la classifica e il referto cronometrico delle gare a cui ho partecipato da quando ho iniziato a fare sport di endurance. Denominatore comune delle partecipazioni è l’amicizia.

Settembre 2010, Mezza maratona di Bergamo. La mia prima inaspettata gara, avevo cominciato a correre con continuità da qualche mese e il mio programma prevedeva come prima mezza maratona quella di Riva del Garda. Poi il giovedì scopro che domenica ci sarebbe stata la Maratona di Bergamo con annessa la mezza distanza e mi ci sono buttato a capofitto. Bella giornata, bellissimo correre in quella che per me è la città che mi ha adottato.

      mezza maratona di bergamo 2010

       diploma 

Settembre 2011, Mezza Maratona di Monza. Dopo un anno circa dalla precedente e con tante non competitive, dette tapasciate domenicali, affronto questa gara che si svolge tutta all’interno del parco di Monza, con emozionante partenza e arrivo sotto il semaforo della formula1 sul rettilineo dell’Autodromo. Purtroppo piove a dirotto e i sottopassaggi della pista, che percorriamo per intero una volta, sono allagati da 50 cm di acqua. Io penso bene di indossare le mie scarpe in goretex, cosi avrò i piedi asciutti, peccato che nel guado sotto i ponti l’acqua entra nelle scarpe in abbondanza dal collo del piede e poi non esce, proprio perché le scarpe sono impermeabili. Corsa bagnata corsa affaticata.

 Diploma

Novembre 2011, Maratona di Nizza-Cannes. La mia prima sfida sulla grande distanza dei 42,195. Percorrere questo tratto di Costa Azzurra correndo vista mare è stata una stupenda emozione. Ho imparato che è la testa che ti porta oltre i tuoi limiti, non le gambe, quelle tra i 30 e i 40 km tendono ad abbandonarti ed allora la musica e l’abbinamento di ricordi tra pezzi musicali e momenti con gli amici mi ha portato all’arrivo. Ho tagliato il traguardo con gli incitamenti di francesi sconosciuti che urlavano il mio nome, subito dopo da solo seduto in terra ho pianto. Prestazione soddisfacente e perfettamente aderente alle aspettative, tempo reale 3.59.56. Sotto le 4 ore, ma per un pelo!

maratona Nizza Cannes 2011

Diplome

Aprile 2012, Maratona di Londra. Una delle cinque maratone più importanti al mondo cui ho partecipato grazie alla rinuncia di un amico proprio nell’anno delle Olimpiadi inglesi. Bellissima esperienza, vari personaggi pittoreschi che hanno corso indossando curiosi e ingombranti costumi. Purtroppo prestazione deludente con crampi nella parte finale.

Giugno 2012, Cortina Dobbiaco. Bella gara di 30 km, di cui la metà in leggera salita da Cortina a Carbonin e metà in discesa fino a Dobbiaco.

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Diploma_

Aprile 2013, Sarnico Lovere Run. Bella gara, di 26 km circa, che si svolge tutta sulla riva bergamasca del Lago d’Iseo. Data sventurata perché mi ricorda la tragedia occorsa all’amico Albetro Calderoli di cui ho avuto notizia dal telegiornale del mattino proprio mentre facevo colazione prima di partire per la gara.

Diploma

Agosto 2014, traversata del Lago d’Iseo. Nell’estate del 2013 ho assistito l’amico Beppe in alcune fasi della preparazione e il giorno della gara ero in gommone vicino a lui. Indovinate: l’anno successivo ero in acqua con lui! Ho iniziato la preparazione a novembre e non riuscivo a fare più di 2 vasche a stile libero consecutive senza annaspare, in un mese già arrivavo a 40 vasche, cioè 1000 metri. All’inizio dell’estate ho acquistato una muta per nuotare e quando l’ho indossata e sono entrato in acqua ho capito che tutto era più facile, è studiata per darti miglior galleggiamento delle gambe e buona libertà nei movimenti per le braccia, di conseguenza sei molto più efficace. Sono arrivato ad agosto ben preparato e da neofita ho battuto il veterano Beppe,  anche per la mia capacità di navigazione maturata negli anni della vela, che mi ha portato diritto all’arrivo percorrendo meno acqua possibile, tenendo presente i riferimenti geografici dell’arrivo e la corrente. Questa esperienza mi ha aperto la strada del Triathlon.

diploma

Ottobre 2014, Deejayten di Milano. Appuntamento classico di fine estate, 10 km divertenti con musica e tanti amici.

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 diploma   

Settembre 2014, Triathlon Olimpico del lago d’Endine.  Il mio primo triathlon, un’esperienza entusiasmante con familiari al seguito. Gara impegnativa con una bella salita, il Colle Gallo percorsa spesso anche dal giro d’Italia. Affrontata con grande curiosità e inesperienza per cui costellata da piccoli errori durante i cambi, nonostante ciò portata a termine con un tempo buonissimo.

diploma

Settembre 2015, Triathlon Olimpico di Peschiera del Garda. Bella gara con una suggestiva frazione di nuoto che si svolge nelle acque del Garda antistante Peschiera fino a penetrare nel fossato del castello con i tifosi a incitare dalle mura. La frazione di ciclismo si svolge nelle campagne tra Peschiera e Valeggio e la frazione di corsa sulle rive del Mincio che dal Garda scende verso la pianura.

diploma

Ottobre 2015, Deejayten di Milano. Si ripete l’appuntamento “di corsa” con la mia Radio preferita. Prestazione leggermente peggiore rispetto al 2014, 10 km corsi con il palloncino giallo della Siced. Forse è per quello.

diploma

Giugno 2016, Triathlon Olimpico di Iseo. Appena rientrato il Sabato dalla settimana ciclistica dell’Upupa, partecipo per la prima volta a questa bellissima e impegnativa gara. Iniziamo la frazione di nuoto sotto una leggera pioggerella, che si trasforma dopo il primo cambio in un nubifragio che ci accompagna fino a Gussago, ai piedi della salita che ci porterà sul Polaveno passando per Brione. Fortunatamente nella discesa verso Iseo la strada è quasi completamente asciutta e il rischio di cadute e basso. Molto buona la prestazione in bicicletta, discreto il nuoto, qualche difficoltà a mantenere un buon ritmo nella corsa.

diploma

 

Giugno 2016, Triathlon Olimpico Internazionale di Bardolino.

 Spettacolare l’organizzazione di questa gara internazionale con più di 2000 atleti dal mondo, la zona cambio su due piani è unica. Partecipo da solo e mi godo la bella giornata di sole che inizia presto per prepararmi a dovere e mangiare nei tempi giusti.

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Nella frazione di nuoto una serie di boe poste a 10 metri una dall’altra mi guidano perfettamente per mantenere la giusta direzione, la frazione di bicicletta si snoda tra Bardolino e le colline a est verso Affi con alcuni strappi e discese. Corriamo i 10 km sul lungolago in mezzo ai bagnanti che fanno il tifo e in centro al paese con i turisti che sorseggiano un caffè o mangiano il gelato. La gara si svolge in modo perfetto e la mia prestazione è buona, un bel massaggio finale e un pasta party condiviso con un  gruppo di ragazze pugliesi, che sono arrivate sin qui proprio  per partecipare a questa affascinante e storica gara, chiudono in bellezza una giornata di sport da ricordare.Mi riprometto di tornare il prossimo anno.

diploma

Luglio 2016, Triathlon Sprint del lago di Ledro.  Sono tornato con papà e mamma in questa località dove negli anni 70 abbiamo trascorso alcune vacanze estive e invernali con la mia famiglia, quando ero ragazzino ho vissuto qui un paio delle mie avventure più eclatanti che a volte emergono nei racconti durante le riunioni familiari. Sulle nevi della vicina Tremalzo mi sono fratturato una gamba sciando con papà. Mi ricordo di un’estate ricchissima di funghi porcini che raccoglievamo in val dei Concei.  E non posso dimenticare la volta in cui con Francesca, sotto la mia guida, abbiamo preso il gommone di papà Luciano pur dodicenni e ci siamo avventurati sul lago, poi recuperati e fortemente sgridati dai nostri genitori. Il sabato prima della gara ho effettuato una ricognizione in bicicletta con mia moglie Carolina, nella foto.

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Bellissima gara che intendo ripetere, con una frazione di bike che gira due volte intorno al lago immerso nella natura. Qui ho vissuto la mia prima crisi in acqua, sono partito troppo veloce e poi mi sono trovato in difficoltà con la respirazione, mi sono aggrappato alla boa per riprendermi ed ho dovuto chiamare assistenza per sentirmi più tranquillo, poi ho finito comunque la frazione di nuoto.

diploma

Settembre 2016,Triathlon Olimpico Lago d’Endine. La mia seconda partecipazione a questa gara corrisponde con il cambio di sponda della zona cambio e di partenza. L’inizio dell’autunno ci regala una giornata estiva e il caldo si fa sentire. Rispetto all’anno prima impiego circa un quarto d’ora in più, imputabili al piccolo cambio di percorso e alla mia preparazione più approssimativa, ma col senno di poi probabilmente erano già presenti i sintomi della malattia.

diploma

Ottobre 2016, deejayten Milano.  Un’altra bella giornata vissuta nel centro di Milano con altri 20.000 appassionati di corsa e ascoltatori di radio Deejay. Anche in questa gara il riscontro cronometrico è stato nettamente peggiore rispetto all’anno precedente.

diploma

Mezza di Lecco. La crisi del 17° chilometro.

Domenica 4 Marzo 2018. Come da programma mi alzo alle 5,50 dopo aver fatto la misurazione quotidiana con “Superop”, prendo i farmaci con acqua calda e limone, preparo un toast e mi vesto, il ritrovo è previsto alle 6,30 in palestra. La nottata, come mi capita sempre prima di una gara, non è delle migliori: sarà la carica agonistica, l’impazienza o l’emozione, ma  il sonno è poco e i risvegli molti.

Tra l’altro, non è un periodo di gran forma. Fatico troppo in qualsiasi specialità, nuoto corsa o bici, ho il polpaccio sinistro dolente da due giorni e un leggero mal di schiena. E soprattutto, la motivazione è bassa e non capisco come mai.  Se fossi solo rinuncerei subito, ma per fortuna il gruppo di triathleti, Alberto, Stefano, Antonio e la agguerrita Laura mi aspettano.

Quindi, si parte!

Però, dai, sono arrivato in fondo. Le gambe giravano abbastanza bene, ho fatto gran parte del percorso in zona FC 3/4 senza dolori ne’ fastidi, ma la velocità era piuttosto bassa, min 5.40/Km. Mi sono trovato nelle retrovie per tutta la seconda parte della gara, in questo periodo i partecipanti sono pochi e ben allenati mentre io sono in una fase di carico e la corsa non è la mia specialità preferita (quante scuse sto prendendo!!!).

Al 17° km, ripassando per la seconda volta sul traguardo, avevo deciso di ritirarmi e mi sono fermato. Non appena Alberto, il coach, mi ha visto, mi ha spedito con decisione a finire la gara, per onorare il pettorale, i miei compagni di allenamento e le persone che credono in me. Sono ripartito, e praticamente sono arrivato che la musica era finita, ahahah.

Quindi ringrazio Alberto se ho finito i miei 21,079 e ho evitato il mio primo ritiro! E, per oggi, è già qualcosa.

20 maggio 2018 Idroscalo Milano Giorno 2 al Deejay Tri, oggi tocca a me.

Sono sempre stato organizzato. Non solo per il mio lavoro, che richiede estrema precisione e cura dei particolari, ma anche per altre esperienze, come la vela, dove mi occupavo delle attrezzature e dello stivaggio delle vele in spazi ristretti come quelli delle barche da regata.

Il triathlon mi ha insegnato ad esserlo ancora di più. In una sola gara si affrontano 3 specialità, con cambi più veloci possibile, quindi occorre gestire attrezzature, abbigliamento, modalità di alimentazione diverse, considerando anche temperatura e  meteo.

Oggi, che è il giorno della gara, questa mia dote, insieme all’aiuto del mio coach, Alberto Schivardi, che da buon Ironman  ha messo a punto una strategia organizzativa perfetta con tanto di CHECK LIST,   mi fa stare tranquillo, perché ho la certezza che non mi troverò in zona cambio senza le scarpe o il casco per la bicicletta.

Sono carico come una molla e motivatissimo, anche perché oggi a completare questa giornata che so già sarà indimenticabile, ci sarà tutto il gruppo di amici e familiari a fare il tifo.

 

La spedizione parte alle 7,15, alle 7,30 incontro a Bergamo con la 2° auto, per le 8/15 al massimo vogliamo essere all’idroscalo.

Meno male che arriviamo presto, perché al nostro arrivo troviamo 2 grosse squadre, molto ben organizzate che, arrivate prima di noi, hanno occupato gli spazi davanti al nostro gazebo, per cui ci troviamo costretti a fare un trasloco veloce per portarci in una posizione con migliore visibilità.

Dopo poco siamo pronti, la casetta è aperta gli amici sono già all’opera con i palloncini, io sono già vestito con il body da gara, mi concentro qualche minuto, e mi preparo a portare in zona cambio la bicicletta e tutto ciò che servirà per la gara. In quest’operazione mi segue, anche in diretta Facebook, Marco che ha fatto qualche gara di triathlon  e perciò può aiutarmi.

Il briefing, altro momento molto importante, ci aspetta. Istruzioni particolari, regole, cambi di percorso, se non vogliamo incappare in una squalifica dobbiamo prestare massima attenzione a questa fase del pregara.

La tensione sale. Marco mi segue in diretta Facebook, io prendo la bandierina, che con il suo tremolio rappresenta Mr. Parkinson, ci dirigiamo verso la zona briefing, dove mi aspetta la prima fantastica sorpresa della giornata.

Dario Daddo Nardone di Fcz Mondo Triathlon, mio amico, coach Ekis e speaker ufficiale della manifestazione, mi vede sotto il palco mi viene incontro e mi chiede di raccontare a tutti il mio progetto.

Sono frastornato, non mi aspettavo tanto, le persone mi danno la mano, mi abbracciano mi battono il cinque, e nonostante la sorpresa e l’emozione riesco a raccontare in sintesi le cose essenziali! Sono contento. La prossima volta devo ricordarmi di sorridere un po’ di più e parlare un po’ meno velocemente.

Muta indossata, preparati occhialini e la cuffia, mi dirigo verso la zona di partenza della mia batteria, circondato da familiari e amici che mi fanno foto e video. Mi sento un campione! Come esercizio di training autogeno è perfetto: visualizzo me stesso all’arrivo mentre taglio il traguardo con le mani alzate sorridente.

In questo momento sorvolo sul fatto che tra me e quel momento ci sono 750 m. di nuoto tra 159 atleti che cercano il loro spazio, 20 km in bicicletta a 40 km orari, ora in gruppo, ora da solo controvento, con rotonde e dossi, facendo attenzione a non sbagliare il conto dei giri e gestendo le energie. E che poi mancherà la parte più faticosa, anche mentalmente per me, la corsa, 5 km. dove saranno più gli atleti che mi superano di quelli che io riuscirò a superare.

Ma sono pronto. Entro in acqua, vedo la boa, la tromba suona e si parte. Affronto la frazione usando la testa, nuoto con buon ritmo e anche la respirazione funziona bene, in qualche momento combatto con i ricordi depotenzianti dell’ultima gara, in cui appena ripreso da un infortunio ho nuotato a rana e dorso, camminato nell’acqua bassa e melmosa del fossato di Peschiera, respirando a fatica e pensando più volte al ritiro. Invece oggi braccia e pensieri girano bene, e nonostante qualche piccola inevitabile bevuta, arrivo in fondo alla frazione di nuoto in 15 minuti circa, esco bene, vado al cambio che faccio senza fare errori.

Bici. Si parte subito veloci, il percorso è completamente pianeggiante, alla fine del primo giro faccio un errore ed entro nella corsia sbagliata, torno indietro lasciando sul campo circa un minuto,  finisco la frazione in 36 minuti. Anche questo cambio tra bici corsa è lineare, mi distraggo solo un attimo, non imbocco subito il corridoio corretto per l’uscita e perdo una manciata di secondi.

Le gambe rispondono bene, corro tutta la frazione sotto i 5 minuti al km. anche spinto dagli incoraggiamenti e dai pollici alzati degli atleti che mi sorpassano o che sorpasso. L’altra motivazione forte che mi sta spingendo è un idea che mi è balenata nella testa da quando sto correndo: taglierò il traguardo mano nella mano con papà e mamma, ci penso tutto il tempo, in prossimità dell’arrivo li intravedo vicino al gazebo che mi aspettano per fare il tifo.

Mi avvicino, alzo la  fettuccia a protezione della corsia e li prendo per mano: ‘Venite con me fino al traguardo!”.  Loro sono sorpresi, ma mi seguono, parto deciso e poi rallento un un po’ la camminata, perché mamma ha 85 anni e papà 86, parkinsoniano come me da 6 fanno fatica. Sono in trance, mi sento come se mi stessero portando loro all’arrivo in braccio, percorriamo il corridoio d’arrivo tra gli applausi, con papà che saluta come fosse il Papa, mamma si guarda in giro incredula e fa attenzione di non inciampare,  la speaker urlando al microfono racconta la nostra storia.

Tra abbracci,  strette di mano, pacche sulla spalla e tanta emozione finisce questa gara, la prima di quest’anno e di una storia che iniziata per scherzo, sta riempiendo la vita, mia e della mia famiglia, di emozioni che non avrei mai pensato di poter vivere. Grazie a papà e mamma che mi hanno seguito in questa giornata, che è stata fantastica anche perchè loro erano li con me. Grazie a Carolina e Benedetta, il prossimo arrivo lo vorrei fare con voi, è una promessa.

Il resto della giornata passa tra cibo, birre, sorrisi e qualche lacrima, sono abbastanza emozionato, e in alcuni momenti sentendo una canzone delle mie, mi guardo in giro, cerco gli occhi di mia figlia, o dei miei migliori amici, di mia moglie o dei miei genitori e il cuore mi scoppia di gioia.

È finita una due giorni indimenticabile,  anche il cielo ci manda un segnale, appena saliamo in macchina infatti comincia a piovere forte, ma noi siamo al riparo diretti verso casa, stanchi ma con nuove emozioni da conservare tra i ricordi più preziosi.

E infine grazie a voi lettori di seguirmi e di darmi la motivazione per scrivere. Perchè così potrò rileggere e rivivere questi momenti ogni volta che vorrò.

diploma

Triathlon olimpico di Bardolino: 1500 m. nuoto – 40 km. bici – 10 km. corsa

Dopo un anno di pausa, un po’ per il contraccolpo della diagnosi è un po’ per un infortunio, ho ripreso a partecipare a triathlon olimpici. Questo di Bardolino è abbastanza impegnativo soprattutto perchè il percorso in bicicletta è molto ondulato e non ti lascia pause per respirare.

La prima cosache ho imparato: nuotare con un palloncino sembra una buona idea, per essere visibili, ma non lo è.  Nei triathlon affollati è molto difficile essere visibili, sia in diretta, per amici e parenti sul posto, sia per le dirette su Facebook. Nel nuoto poi è quasi impossibile essere distinguibili, tra duemila cuffie tutte uguali. Allora, ho pensato di nuotare con un palloncino gonfiato a elio per essere visto dalla riva. Non sapevo se me lo avrebbero permesso,  ma nessuno giudice mi ha fermato. Il palloncino però, dopo un inizio promettente, si è  bagnato, a metà frazione non volava più e lo trascinavo, a un certo punto ho sentito che un concorrente, in una bracciata, aveva agganciato la cordina, allora mi sono fermato e ho fatto scoppiare il palloncino. Bum.

La seconda cosache ho imparato sempre nel nuoto è che devo fare più attenzione alla navigazione verso le boe di percorso, perché ho impiegato 0:29:45 ma ho percorso 1615 m invece di 1500, cioè circa 8% in più. In sostanza sono andato tutto storto. Nonostante ciò mi sono classificato 709°.

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La terza cosa che ho imparato è che devo gestire meglio, risparmiando energie, la frazione in bicicletta. È andata molto bene, anche grazie alla mia nuova Specialized!, ho impiegato 1:11:42 a 33,48 km. di media classificandomi tra i primi 600 atleti, sono stato sempre agganciato a un gruppo che andava piuttosto forte  rispondendo ad ogni accelerazione, ma sono arrivato alla frazione di corsa, nella quale sono meno forte, con le gambe che non andavano più avanti. Ho completato i 10 km in 0:58:28 camminando spesso, fermandomi a ogni ristoro per bere e bagnarmi, mi manca il dato della posizione in classifica in questa frazione ma credo di essere arrivato intorno al 1200 / 1300 posto.

Lezioni imparate a parte, è stata una bella esperienza. Ho avuto la fortuna di incontrare alcuni amici conosciuti grazie al blog o sui social. Una menzione speciale la voglio riservare al mio follower numero 1, GUIDO DONA, un grande atleta, 68 anni, 15 Ironman all’attivo negli ultimi 13 anni, che si è classificato 2° della sua categoria anche qui. Splendida persona, sempre con il sorriso, italiano di Liettòli in Veneto, residente in svizzera che mi ha raccontato per filo e per segno almeno 3/4 articoli del mio blog! Allora qualcuno li legge veramente!

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Grazie a Elena e Massimiliano, organizzatori di Ledroman che mi ospiteranno a metà luglio, che erano qui come volontari a dare una mano, grazie Elena  anche per avermi incitato e dato il cinque durante la frazione di corsa.

Un ringraziamento speciale ancora una volta va a Dante Armanini per avermi ospitato e Luigi Berti che mi ha assistito e aiutato nel montaggio del gazebo.

A seguire il confronto della prestazione 2018 con quella del 2016

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Tutto sommato sono contento, a distanza di due anni con quello che mi sta capitando sono andato abbastanza bene, certo se penso che mi sto allenando molto più intensamente sono un po’ deluso, ma trasformerò questa esperienza in il positivo per la prossima gara, sabato 23-06 a Sirmione.

Sarà una gara bellissima, nuoteremo nelle acque cristalline di Sirmione e passeremo sotto il ponte levatoio del castello. Ci vediamo lì all’ora di cena per una birretta, offro io!

diploma