Due splendide giornate di sole con tanti atleti e tanti amici, nell’atmosfera fantastica che solo lo sport sa generare, sono state la cornice del mio primo triathlon di questa stagione all’Idroscalo di Milano. Location perfetta per queste manifestazioni, cosi come l’organizzazione e il lavoro dei ragazzi di Luca Lamera e Matteo Annovazzi di Eco Race Events.
Non era cominciata bene, un piccolo intoppo nei trasporti che dovevano permettere all’amico Roberto Russo di raggiungermi a Palazzolo dal lago di Garda aveva ritardato il nostro arrivo alll’idroscalo per montare il gazebo.
Roberto è un amico che ho conosciuto poche settimane fa. 52 anni, Parkinson da 7, l’ho incontrato di sfuggita a Roma al Convegno “Corpo e Anima” di dicembre sul Parkinson organizzato dall’accademia Limpe Dismov e dal Comitato Italiano Associazioni Parkinson. Nelle scorse settimane mi ha contattato attraverso i social dicendomi che voleva aiutarmi, che si sentiva pronto per riprendere a correre e a nuotare dopo un lungo periodo di inattività. Detto fatto, Robi, recuperato alla stazione di Milano Lambrate dopo il disguido, mi è stato di preziosissimo aiuto per due giorni in cui abbiamo lavorato e ci siamo conosciuti meglio, tanto da dormire insieme nella camera requisita a mia figlia Benedetta, letti separati intendiamoci!
Nella giornata di sabato abbiamo assistito allo spettacolo della volontà e della determinazione, l‘ITU Paratriathlon World Series, una sfida tra atleti disabili provenienti da tutto il mondo che si sfidavano in una gara di triathlon sprint, in palio la qualificazione alle paralimpiadi di Tokyo 2020.
Nutrita la pattuglia di atleti italiani, tra cui anche la nostra straordinaria concittadina Veronica Yoko Plebani che, uscita dalla seconda zona cambio in prima posizione, è stata costretta al ritiro per un problema tecnico-fisico.
Domenica è stata la volta del mio esordio in gara, un esordio anticipato rispetto agli scorsi anni, perché Alberto Schivardi il mio preparatore atletico ha inserito questa gara come preparazione verso l’obiettivo più importante, il Triathlon Medio di Lovere sul lago d’Iseo del 2 giugno.
1° frazione nuoto
Completata in un tempo buono per me, 27,44, sul mio cronometro, Swim Tempo 0:29:33 | Dist. 1.5 km Media 1’58” min/100m | Pos. 321, la differenza sta nei 100 metri che mi separavano della linea di partenza al momento del colpo di cannone. Sono volutamente partito nelle retrovie per evitare la tonnara iniziale, la manche era composta da circa 250 atleti che poco alla volta si sono distesi prendendosi il loro spazio, ho nuotato libero per buona parte della frazione, solo nei passaggi in boa c’è stato traffico. Ho navigato bene tenendo la rotta controllata, in alcuni momenti ho nuotato a rana per verificare la direzione e liberarmi da gruppi di nuotatori. A causa dell’acqua fredda e della concitazione da gara ho avuto qualche difficoltà a respirare bene, non ho eseguito correttamente in modo disteso il ciclo di respirazione ogni tre bracciate che in piscina faccio con regolarità.
1°transizione
In uscita dall’acqua ho fatto attenzione ai primi 10 passi, perché ho sempre un leggero problema di equilibrio, credo dovuto al riadattamento del mio sistema vestibolare alla posizione eretta, poi tutto bene. Nei cambi non sono un fulmine, prima di iniziare la frazione di bici ho preso uno shottino di Fruvis, che è un concentrato di fruttosio con caffeina, taurina, carnitina. Il mio obiettivo è arrivare in fondo e stare bene, insomma me la sono presa con calma.
A farsi sentire con il loro tifo ad ogni cambio c’erano i miei angeli custodi della giornata, Roberto, la mia collega e grande sostenitrice Miriam Sonzogni con il marito Serse, che ha vissuto per la prima volta l’atmosfera speciale di una gara di triathlon e la mia adorata moglie Carolina. Grazie a tutti, vi voglio bene!
2°frazione bicicletta
Bella la scelta di dividere in quattro giri la frazione facendoci sfilare sotto le tribune a prenderci gli applausi e gli incitamenti del pubblico. Sono contento della mia prova, in questa gara in particolare, dove il percorso che si sviluppava intorno all’ idroscalo era completamente piatto, adatto alle mie caratteristiche, ho pedalato in gruppo sempre intorno ai 40 km. orari, facendo solo attenzione a non essere coinvolto in qualche caduta nelle rotonde che affrontavamo a tutta in gruppi di venti o più corridori. Bike Tempo 1:00:22 | Dist. 40 km Media 39.76 km/h | Pos. 253
2° transizione
In questa gara ho voluto provare ad assumere la levodopa sia un’ora prima della partenza che in questa transizione, prima della frazione di corsa, per testarne gli effetti sulla mia corsa. Una verifica necessaria nella prospettiva del Mezzo Ironman, che in totale mi vedrà impegnato in uno sforzo atletico prolungato di circa 6/7 ore difficilmente affrontabile senza l’apporto del farmaco.
3° frazione corsa
Io sono soddisfatto, anche se Alberto mi spinge ad andare più forte. Per me la corsa è sempre la fase più faticosa della gara, ho gestito al meglio le mie forze, sono partito con le gambe abbastanza sciolte, in alcuni momenti ho avvertito un po’ di rigidità dei polpacci e delle cosce, poi col passare dei km. le gambe si sono un po’ indurite. Ho bevuto a tutti i ristori camminando con tranquillità per riprendere fiato, sono riuscito a concludere con il sorriso sulle labbra, che era il mo obiettivo, accelerando gli ultimi 50 metri per non farmi superare dal mio diretto avversario. La mia media in movimento è stata di 5,36 min/km. A conti fatti, per i parametri che registro negli allenamenti, questa dovrebbe essere la media da tenere durante la mezza maratona finale del triathlon medio, non dei 10km. di un olimpico. Come dice giustamente Alberto, su queste distanze dovrei aumentare il ritmo imparando a soffrire un po’ di più per migliorare la prestazione e scalare qualche posizione in classifica. RunTempo 0:55:42 | Dist. 10 km Media 10.78 km/h | Pos. 384